Un college d’élite, una ragazza di provincia. Io sono Charlotte Simmons

Io-sono-Charlotte-SimmonsCharlotte Simmons, bella e intelligente, ha vinto una borsa di studio e si ritrova catapultata nella prestigiosa Dupont University dal paesino nelle montagne del North Carolina dove ha sempre vissuto. Tom Wolfe ci porta dietro le quinte di una delle più prestigiose università a stelle e strisce. Charlotte scoprirà presto che dietro la facciata di eccellenza culturale si agita un mondo corroso da una feroce competizione per il predominio, non solo accademico, ma anche razziale, sociale, sessuale. La ragazza si sente quindi più che lusingata quando scopre di essere stata adottata dai principali esponenti dell’élite studentesca. Entrare nelle loro grazie è per Charlotte una meravigliosa sorpresa, qualcosa che dà alla testa e rischia di farle tradire completamente i valori in cui è cresciuta, prima di arrivare a capire la grandezza del suo essere diversa e la forza che le dà la sua innocenza.

È un libro cinico e spietato, surreale, nelle sue quasi 800 pagine mette a dura prova i forti valori morali di Charlotte. Subito etichettata come campagnola dalla sua compagna di stanza, Charlotte si trova continuamente davanti a delle scelte per lei molto difficili. Ci immergiamo in una realtà in cui anche non avere i jeans giusti sembra il più terribile dei mali.

Il libro non parla solo di Charlotte, ma soprattutto dell’influenza che gli altri ragazzi, con i loro comportamenti e giudizi, hanno sulla sua debole (e apparentemente forte) personalità.

Alla Alleghany High aveva affrontato ostilità ed emarginazione… ed era stata palesemente fuori dai giri giusti… era rimasta fedele a se stessa… non si era lasciata condizionare (…) e aveva proseguito per la sua strada, fino ad approdare in una delle migliori università del mondo. Quindi, neanche adesso si sarebbe lasciata condizionare. Niente l’avrebbe fermata… niente. Se doveva cavarsela da sola, se la sarebbe cavata da sola. Però… si sentiva sola come un cane.

Non è un libro in cui ci si aspetta un “e vissero per sempre felici e contenti”, come potrebbe? È una storia di scelte sbagliate e scelte ancora peggiori.

Letto al liceo, già allora mi aveva colpita, anche se forse non l’avevo capito del tutto.

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